31 dicembre 2025

La vecchia bottega di Valstagna - 2025

 

"Doppio autoritratto di un’anima riflessa 

tra i detriti di una vecchia vetrina."

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Sdoppiato nel vetro sporco, mi guardo nella vecchia bottega, piena di scatole come ricordi non spediti.

Fuori, la strada scorre, ignara del mio arresto improvviso.



Sono ai lati di un vuoto che respira tra dentro e fuori; ogni riflesso è una possibilità che non ho seguito.



Provo a fermare tutto in uno scatto, ma il tempo scivola: resto sospeso, duplicato, fragile come il vetro, e nel riflesso sporco capisco che il vuoto ero io.

Il vuoto al centro non spaventa: lascia passare la luce, dentro e fuori si parlano in silenzio.


Cerco uno scatto per fermare il momento giusto e, nel riflesso, finalmente mi riconosco.


La foto mostra due mondi che si sovrappongono senza scontrarsi: scatole ferme, strada in movimento, luce che tiene insieme tutto.

Nel riflesso c’è qualcuno che osserva, non per perdersi, ma per capire.

Il vetro sporco non nasconde: filtra. La vetrina non espone oggetti, ma tempo fermato.

È un luogo in pausa, che respira piano; dentro non c’è assenza, ma silenzio ordinato.

Ogni riflesso è un incontro breve, ma sufficiente.

La storia non chiede di essere aperta: basta fermarsi davanti e restare.



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