domenica 11 dicembre 2016

LE RISORGIVE DEL FIUME SILE

LE RISORGIVE DEL FIUME SILE

Fontanasso "dea Coa Longa"
I fontanili (fontanassi) sono una realtà naturale delle risorgive di pianura. Sono tipici della Valle Padana e si trovano in quelle aree in cui l'acqua di falda sotterranea, proveniente dalle prealpi, riemerge dando origine alle risorgive quando incontra banchi di argilla depositati dai fiumi in pianura. Essi sono presenti in gran numero, ma concentrati nella zona delle Risorgive, tra Vedelago e Casacorba. Nessuno di loro ha il titolo di principale sorgente del fiume, ma tutti 
contribuiscono a formare un corso d'acqua che fra cortine di salici e canneti prende la sua 
forma. La zona sorgentizia è molto più contenuta rispetto al passato a causa delle bonifiche che hanno ampliato i coltivi a scapito delle paludi, delle estensioni a cariceto, dei boschi ripariali. Sono frequenti le cortine di pioppi, piccoli scampoli di prati irrigui, delimitati da quinte arboree - chiamati prese - che sono un vero reperto di archeologia del paesaggio. Sulle rive crescono arbusti e alberi che formano, soprattutto in corrispondenza della "testa", piccoli boschi o siepi che interrompono la monotonia del paesaggio e segnalano la presenza del fontanile o della risorgiva.





 I CAMPI CHIUSI AD ERBAIO 

Si tratta di un tipico elemento di "archeologia" del paesaggio agrario in via di estinzione. 
Il campo chiuso è formato da un appezzamento coltivato a prato sfalciabile (spesso di tipo igrofilo in quanto un tempo soggetto a inondazione periodica controllata )Arrenatereto) e marginato da una sequenza di siepi e alberate spontanee disposte sulla sponda di fossi e scoline perimetrali. Nelle aree in cui si conserva questo assetto si determinano sistemi a campi chiusi anche di relativa estensione ed integrità.


















Gran Bosco dei Fontanassi

il Gran Bosco dei Fontanassi rappresenta il "cuore" dell'ampia area delle risorgive del Sile. Tra Torbiere, fontanili e alberi patriarca, il sito conserva i valori più elevati dell'ecosistema fluviale del Parco. 
La dominante ambientale dell'area è l'acqua che, con i suoi numerosi fontanassi, origina il corso del Sile che nasce proprio dall'antico "Fontanasso dea Coa Longa"







































la farnia


La farnia (Quercus robur) è una specie che, nei secoli, non è stata adeguatamente tutelata. Essa è 
diventata un albero raro/ determinando con la sua progressiva scomparsa un mutamento sostanziale della fisionomia del paesaggio. L'utilizzo eccessivo di questa specie quale buon legno da opera e da brucio, unitamente alla lenta crescita, alla scarsa capacità di diffusione, alle limitate possibilità di rinnovamento naturale nelle 
alberature spontanee e, non ultima, la forte sensibilità al recente abbassamento della
falda freatica, ne hanno determinato il rarefarsi. 
Data l'enorme importanza dal punto di vista naturalistico ed il ruolo ecologico svolto nelle 
cenosi originarie che occupavano il territorio oggi a Parco, viene vietato l'abbattimento di tutti i soggetti di farnia, con esclusione dei casi i pubblica incolumità e sanitari per i quali è necessaria l'autorizzazione all'Ente Parco. 
Non sono soggetti a tale prescrizione gli individui sottoposti a tagli colturali, sfolli e diradamenti nelle siepi, nei filari alberati, nelle bande boscate e nelle formazioni boschive.