venerdì 24 febbraio 2023

CEMENTIFICIO DI CASTELLAVAZZO

 CEMENTIFICIO DI CASTELLAVAZZO 

L’imponente struttura in calcestruzzo ben visibile, a nord ovest dell’abitato di Castellavazzo, si presenta interessante, seppur spoglia e inattiva. 

Si possono individuare due zone distinte: a quota più elevata è insediato l’antico nucleo produttivo costituito dal complesso dei forni, dei frantoi e di una serie di locali connessi al loro funzionamento. 

Più in basso si riconosce la più recente espansione industriale che comprende il sistema dei mulini, le centrali di spedizione e alcuni capannoni per lo stoccaggio dei cliker.

 La volumetria estremamente singolare è costituita dall’articolazione delle masse, dal sollevamento delle altezze e dalla complessità delle sezioni. Il cementificio, attivo dal 1912 al 1966, fu fondato dalla Società Calce Bellunese a Castellavazzo per la facilità di reperimento e prelevamento della pietra in zona. 

Negli anni '50, a fronte della crescente richiesta di cemento per la costruzione delle numerose dighe del bellunese, la società subentrante potenziò le strutture. Le cave da dove veniva estratta la pietra si trovano sulla sponda sinistra del Piave, sopra la frazione di Codissago, in località Crepe, Mas e Pascoli ed erano collegate al cementificio con teleferiche e ferrovie con scartamento ridotto. Nel 1978 l'opificio chiuse definitivamente l’attività provvedendo allo smantellamento delle strutture interne.