03 dicembre 2025

2007 fabbrica alta - Schio

 





Lanerossi Schio 2007

Quando faccio un passo in un sito abbandonato mi sento come se entrassi in una macchina del tempo. 

Cerco di sentire le emozioni del suo passato ed è quello che voglio mostrare nelle mie immagini.

Quando le persone sono alla ricerca di mio lavoro e sollevano una domanda su di esso, allora mi sento di esserci riuscito… e quando le persone guardano le mie foto, voglio che sentano quel brivido di nostalgia e di curiosità che sento io quando sto lì in mezzo alle rovine. 

Voglio che si chiedano cosa e successo, chi ci sia stato, e cosa si provi a essere li in quel momento. 

Se riesco a trasmettere questo, allora so di aver fatto il mio lavoro.













Entrare in un sito industriale abbandonato è un’esperienza che mescola sensazioni contrastanti, quasi come varcare la soglia di un mondo sospeso.













All’inizio c’è il silenzio: un silenzio diverso, denso, che sembra trattenere gli echi di ciò che è stato. 

Ogni passo risuona amplificato, e la polvere che si solleva diventa un promemoria del tempo trascorso.












Poi arriva la curiosità

Ogni stanza, ogni corridoio buio, ogni macchinario arrugginito sembra raccontare un frammento di storia: persone che lavoravano lì, rumore, fatica, routine.

 Ora tutto è fermo, e il contrasto affascina.

 Ci si sente quasi archeologi del presente, esploratori di ciò che la società ha dimenticato






























Subito sotto, però, scorre una vena di inquietudine

Le strutture fatiscenti, le ombre che cambiano forma, il vento che fa sbattere una lamiera — tutto può far sentire osservati, come se qualcosa fosse rimasto a vegliare quel luogo. 

Non è paura vera, ma una tensione costante che tiene all’erta i sensi.















E poi c’è una strana forma di melanconia:

 vedere la natura che riprende spazio, l’edera che arrampica sulle pareti,

 le finestre rotte che lasciano entrare la luce in diagonali lente…

 tutto parla di trasformazione, di ciò che nasce mentre qualcos’altro muore.




























































































Alla fine, uscire da un posto così lascia addosso un misto di
liberazione, fascino e nostalgia

Come se si fosse visitato un fantasma, non di una persona, ma di un’epoca