"Visitatori visitati"
da una mostra di Umberto Riva
Le favole e le filastrocche dei piccoli visitatori
sono le favole dei protagonisti di questo post...
C'è un luogo dove non ci sono limitazioni...dove non esistono gabbie dorate...dove le parole hanno un senso!...ed è da lì che, io, osservo il mondo...la mia finestra!
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C'era una volta un colore che
apparteneva ad un pittore famoso. Non veniva mai usato, era quasi sempre in un
cassetto di un mobile che stava in un angolo. I suoi amici colori lo deridevano
e lo cacciavano via. Un giorno non ce la fece più e così scappò in giro per le
strade della città.
Fu trasportato dal vento, fu bagnato dalla pioggia e ignorato dai
passanti. Per caso si trovò in una strada povera e fu raccolto da un bambino
povero vestito di stracci. Il colore fece felice questo bambino che si sentì
ricco e che iniziò a fare subito
dei disegni.
Quando il pittore si accorse che nel cassetto non c'era più il
colore rosso, sospese il suo dipinto per cercarlo. Guardò ovunque, ma non lo
trovò e così andò a comprarne un altro. Da quel momento in poi il pittore
decise di usare tutti i suoi colori e di non escluderne neanche uno.
Infine, riguardo al bambino, rimase un bambino molto felice che si
guadagnava qualche soldino vendendo alla gente dei bei disegni. Con il ricavato
acquistò altri colori e dipinse disegni ancora più belli.
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Oliviero è un bel fringuello che si posa sul ramoscello
il ramoscello si ribalta
Olivier va giù a testa alta va a finire sul cemento
e si rompe tutto il mento se lo rompe tutto tutto
dopo poco fa un bel rutto vien portato all'ospedale
tra la gente che sta male vien curato per il botto
la mattina fa fagotto e volando vuol tornare
sul rametto a canticchiare.
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Ballerine
pazzerelle han lasciato il palcoscenico ;
tutte fiocchi, nastri, riccioli,
ne faran di marachelle !
Chi le ferma ? chi le arresta nella loro ansia frenetica ?
Il teatro è troppo piccolo e il lor cuore è pien di festa.
Esse anelano danzare sopra un palco senza limiti,
ampio, aperto come il mare...
Su, lasciatele danzare !
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Piano piano, lieve lieve, cade giù la prima neve;
bianchi fiocchi a farfalline come piccole stelline.
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Casa mia, casa, mia, per piccina che tu sia,
per il brutto o per il bello, mi sei più cara del più gran castello!
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Staccia buratta gattino della gatta la gatta andò al mulino
e fece un foccaccino con l'olio,
col sale con la pipì del cane la pipì del cagnolino
staccia staccia burattino
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... stavo imparando a rendere reale ciò che era inafferrabile nella mia mente. ... dritto negli occhi, poi mi disse: Qui dove vivi tu è molto facile che i sogni dei bambini si infrangano. ... Puoi scegliere di portare quella fantasia dentro te per sempre. ...