martedì 8 gennaio 2013

Magico 2009 "Guerra e Pace"


Magico 2009  "Guerra e Pace"


di Sergio Sartori 


Nei pressi di un antico castello dove tutto sembra tranquillo, scoppia improvvisamente una battaglia. All'inizio si sentono lontani boati, poi spari a raffica, fragorosi scoppi, lampi e tanto fumo ... subito un gran silenzio ... Dalla nebulosa, tra le macerie, appaiono sparsi e disordinati dei soldati reduci e, in mezzo a loro, crocerossine, infermieri, vedove, orfani e disperati straccioni. Gradatamente l'atmosfera si fa tersa, appaiono nuovi personaggi e questi si moltiplicano, i loro abiti prendono i colori dei sogni ... C'è musica intorno, la vita riprende lungo le strade e nelle piazze, tutto diventa gioioso e variopinto e come per magia nasce un esultante e festoso girotondo in fiore.

Mario Lasalandra




















Il magico carnevale 2009 di San Felice sul Panaro - Modena
I personaggi sono i "sanfeliciani" d'epoca remota e si rivelano con la loro nuova identità. Nei secoli hanno subito una strana metamorfosi ed i loro volti sono diventati magicamente grotteschi, pronti ad interprettare una fantastica commedia servendosi della gestualità piuttosto che della parola. Sembrerà di vivere un sogno dove i fumi (a simulare le nebbie invernali) e la dolce colonna sonora s'intrecceranno con l'elegante teatralità dei mimi offrendo all'osservatore un film ricco di emozioni.
Il Magico di San Felice non e diverso dagli altri carnevali, e solo un'altra cosa
Ho fotografato questa manifestazione cercando di dare al reportage un sapore dolce-amaro e provando ad trasmettere l'atmosfera che suppongo si potesse respirare alla fine di un conflitto come la 2° guerra mondiale, il tempo sospeso, gli sguardi persi nel vuoto ... immersi nei propri pensieri, quasi nessuno dei soggetti fotografati guarda verso l'obiettivo. Ora osservando queste immagini, mi ritrovo catapultato negli sguardi vuoti delle persone ritratte, in un continuo rimando all'introspezione e al tempo sospeso che intercorre tra me e loro, fortunati attori, interpreti di una tragedia vera.

Sergio Sartori















Le stesse cose, gli stessi momenti, attimi già vissuti.
Passati di silenzi immobili nascosti tra le curve di una guerra appena terminata ed una pace difficile da ricostruire
Sguardi persi nel vuoto, tristi, impauriti, sfuggenti sono fotografie del nostro essere umani, Occhi che non saranno altro che il fragoroso tumulto uniforme di ricordi persi. Di quanti rimmarà impressionata la nostra pupilla e di quanti ci ricorderemo? Odio, amore, passione, amicizia volatilizzati come particelle dalla durata instabile. Triste pensare che li dimenticheremo quasi tutti, li giudicheremo rapidamente da come sono vestiti, dal loro aspetto. Loro, anni e anni di vicende, emozioni, sofferenze, morte; dispersi in un frammento inacessibile di memoria. Dove sono ora tutti questi sguardi persi? dove vivono? sono vivi? O hanno perso il segmento della vita in cambio della semiretta della morte?
Perdiamo persone con infinite storie che non conosceremo mai.
Tratto da: "Riflessioni irragionate"













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