Magico
2009 "Guerra e Pace"
di Sergio Sartori
Nei pressi di un antico castello
dove tutto sembra tranquillo, scoppia improvvisamente una battaglia. All'inizio
si sentono lontani boati, poi spari a raffica, fragorosi scoppi, lampi e tanto
fumo ... subito un gran silenzio ... Dalla nebulosa, tra le macerie, appaiono
sparsi e disordinati dei soldati reduci e, in mezzo a loro, crocerossine, infermieri,
vedove, orfani e disperati straccioni. Gradatamente l'atmosfera si fa tersa,
appaiono nuovi personaggi e questi si moltiplicano, i loro abiti prendono i
colori dei sogni ... C'è musica intorno, la vita riprende lungo le strade e
nelle piazze, tutto diventa gioioso e variopinto e come per magia nasce un
esultante e festoso girotondo in fiore.
Mario Lasalandra
Il magico carnevale 2009 di San Felice sul Panaro - Modena
I personaggi sono i "sanfeliciani" d'epoca remota e si rivelano
con la loro nuova identità. Nei secoli hanno subito una strana metamorfosi ed i
loro volti sono diventati magicamente grotteschi, pronti ad interprettare una
fantastica commedia servendosi della gestualità piuttosto che della parola.
Sembrerà di vivere un sogno dove i fumi (a simulare le nebbie invernali) e la
dolce colonna sonora s'intrecceranno con l'elegante teatralità dei mimi
offrendo all'osservatore un film ricco di emozioni.
Il Magico di
San Felice non e diverso dagli altri carnevali, e solo un'altra cosa
Ho fotografato questa
manifestazione cercando di dare al reportage un sapore dolce-amaro e provando
ad trasmettere l'atmosfera che suppongo si potesse respirare alla fine di un
conflitto come la 2° guerra mondiale, il tempo sospeso, gli sguardi persi nel
vuoto ... immersi nei propri pensieri, quasi nessuno dei soggetti fotografati
guarda verso l'obiettivo. Ora osservando queste immagini, mi ritrovo
catapultato negli sguardi vuoti delle persone ritratte, in un continuo rimando
all'introspezione e al tempo sospeso che intercorre tra me e loro, fortunati
attori, interpreti di una tragedia vera.
Sergio
Sartori
Le stesse cose, gli stessi
momenti, attimi già vissuti.
Passati di silenzi immobili
nascosti tra le curve di una guerra appena terminata ed una pace difficile da
ricostruire
Sguardi persi nel vuoto, tristi,
impauriti, sfuggenti sono fotografie del nostro essere umani, Occhi che non
saranno altro che il fragoroso tumulto uniforme di ricordi persi. Di quanti rimmarà
impressionata la nostra pupilla e di quanti ci ricorderemo? Odio, amore,
passione, amicizia volatilizzati come particelle dalla durata instabile. Triste
pensare che li dimenticheremo quasi tutti, li giudicheremo rapidamente da come
sono vestiti, dal loro aspetto. Loro, anni e anni di vicende, emozioni,
sofferenze, morte; dispersi in un frammento inacessibile di memoria. Dove sono
ora tutti questi sguardi persi? dove vivono? sono vivi? O hanno perso il
segmento della vita in cambio della semiretta della morte?
Perdiamo persone con infinite
storie che non conosceremo mai.
Tratto
da: "Riflessioni irragionate"
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