La Valle dell’Orco si
inserisce in un paesaggio più ampio che è il Tretto.
L’altopiano del Tretto
, come si sente dire ,è un susseguirsi di querceti , faggeti, boscaglie lasciate a se
stesse e di prati. Frequenti sono anche le cenosi (= complesso di piante che vivono in un
determinato ambiente )di Carpino nero.
La Valle dell’Orco
presenta una vegetazione molto fitta e rigogliosa. La presenza di molta acqua facilita la
crescita delle piante e di un sotto bosco differenziato.
Le specie che si
incontrano più frequentemente sono il Faggio e il Carpino Nero, usate per lo più come legna
da ardere, il Nocciolo, il Sambuco , la Robinia e il Tiglio.
Si possono trovare
anche piante di Noce e di Ciliegio.
La valle appare
selvaggia e trascurata dall’uomo; la natura ha ripreso i prati ed i terrazzamenti costruiti
nel secolo scorso. Una passeggiata lungo il sentiero a fondo valle risulta semplice
ma la vegetazione florida copre e nasconde il sentiero in molti punto tanto da rendere
dubbio il percorso.
IL CAOLINO
Nella Valle dell’Orco
viene svolta un’importante attività mineraria, sono presenti infatti delle cave per
l’estrazione della Caolinite, un minerale argilloso di alluminio caratteristico per il
suo colore bianco e per la consistenza tenera quasi terrosa.
Il suo nome deriva da Kao-Ling
(colline bianche), in Cina, dove veniva utilizzato sin dal 1000 a.C. per la
manifattura delle porcellane. Le prime notizie sul caolino risalgono all’inizio del 1500, ma
la tradizione parla di tempi molto più antichi.
Il caolino fu per lungo tempo un
sottoprodotto dell’estrazione dell’argento e anche in seguito vennero utilizzati gli stessi
sistemi di gallerie. Il prodotto, molto apprezzato per ceramiche di pregio, veniva venduto
a Venezia, Bassano e Faenza ma anche in Austria e Germania.
A metà ‘800 erano
attive al Tretto più di 40 cave, in cui lavoravano circa 200
operai in inverno e 150
in estate. Nel 1909 il caolino estratto nel Vicentino copriva quasi la metà della
produzione italiana.
Negli ultimi anni la
sua importanza economica è cresciuta molto,
facendolo diventare assai ricercato, in quanto non inquina e trova applicazione in
numerosissimi campi: serve per fare la carta, le plastiche, le vernici,
delle preziose
ceramiche, addirittura viene utilizzato per produrre farmaci e cosmetici.
La Caolinite si forma per
alterazione di minerali da alluminio, i feldspati (KAlSi308) contenuti nelle rocce
vulcaniche da parte di fluidi caldi che circolano nel sottosuolo.
La storia della cava di caolino, "la terra bianca del Tretto" utilizzata per la fabbricazione di porcellane, ceramiche e mattonelle, ha origini antiche. Le prime notizie risalgono al 1502, ma la tradizione fa risalire l'attività a periodi anteriori. Nel 1908, grazie all'acquisizione da parte della famiglia Panciera, di origini trentine, nacque la società Caolino Panciera che grazie ai consistenti capitali riuscì in breve tempo ad ammodernare gli impianti di lavorazione, trasformandosi nel principale mezzo di sussistenza della zona, garantendo a molte famiglie un salario fisso. Nel 1987 la Caolino Panciera e stata rilevata dalla multinazionale Emil Ceramica di Sassuolo, che dopo la recente crisi economica ha abbandonato questo settore, ora il sito e di proprietà del Comune di Schio.