Ex Ospedale Psichiatrico di Granzette
31 Luglio 2011
Le 5,20 il suono della sveglia non mi sembra certamente una bella melodia ma l'adrenalina di tornare in quel luogo mi fa saltare in piedi.
L'appuntamento e alle 5,50 davanti a casa mia, tutti puntualissimi (probabilmente non hanno dormito la notte) quindi caricate le attrezzature ci dirigiamo verso Rosà dove Pigi e in attesa, trasbordati via verso Padova e poi Rovigo non senza una tappa dopo qualche km per un buon caffè, poi via velocemente per non sforare la tabella di marcia.
Appena dentro mi lavai con l'acqua della borraccia … comunque e stata una bella lotta, onore al nemico.
Anche se molto battuto e conosciuto, l'ospedale è comunque un luogo ricco di spunti, dalle stanze ammuffite, alla vegetazione che cresce all'interno delle finestre, alla chiesetta completamente distrutta dai vandali, alle cucine, alla zona riservata alle suore, al salone delle feste in fase di collasso, all'obitorio, alle officine , agli archivi, infine imbocchiamo il lungo viale camminando su di uno spesso tappeto di edera … e usciamo.
A ritroso riaffrontiamo la tigre, ma sarà per il caldo afoso o perché ha preso paura questa volta non si fa vedere, arrivati al ponte ripassiamo dal cortile e anche questa volta pochi curiosi, merito dell'ora di pranzo e del caldo, quindi finalmente la macchina con qualche genere di conforto.
Il progetto del manicomio di Rovigo nasce nel 1906, ad opera del Consiglio Provinciale che decise di aprire un Ospedale Psichiatrico a Rovigo, per riunirvi tutti i pazienti polesani con problemi mentali che fino ad allora si trovavano sparsi in 41 Ospedali in tutta Italia.
L’apertura ufficiale dell’Ospedale Psichiatrico avvenne però solo il 20 marzo del 1930, poiché varie vicissitudini e sospensioni, tra cui l’utilizzo dell’area durante la I Guerra Mondiale da parte dell’Amministrazione Militare, ne ritardò i lavori di costruzione.
La struttura fu progettata e creata per ospitare 400 persone, ma in realtà finirà poi per ospitarne circa 700.
Dal 1930 al 1980, l’Ospedale Psichiatrico di Granzette svolse la funzione di “ricovero e cura” dei pazienti psichiatrici per tutta la provincia di Rovigo (non potendo più accogliere nuovi malati per la legge psichiatrica allora in vigore), divenendo così una vera e propria “istituzione totale”.
Le cure dei pazienti psichiatrici all’epoca erano di tipo coercitivo e violento, venivano infatti praticati l’elettrochoc e l’insulinoterapia.
Nel dicembre del 1997 la struttura viene definitivamente chiusa.
Da allora l’intera area è dismessa e la struttura si trova in stato di completo abbandono (con l’eccezione di tre padiglioni ancora abbastanza conservati che sono usati dall’Asl 18 come depositi e archivi).
Tutto questo mentre nella struttura erano ricoverati i pazienti che non solo erano costretti a subire le terribili cure dell’epoca, ma si trovavano anche ad affrontare oltre al disagio provocato dalla propria malattia mentale anche incursioni aeree militari che provocavano feriti tra personale ospedaliero e malati stessi, e poi ancora rapine, requisizioni, furti di medicinali, attrezzature, oggetti personali e molto altro.