domenica 18 luglio 2021

Villa Bellati


Villa Bellati, detta "Le Case", è un'imponente villa veneta situata a Vignui di Feltre. È situata in località Le Case, lungo un pendio che domina il piccolo borgo di Umin e in posizione panoramica verso la conca Feltrina. Caratterizzata da elementi tipologici e architettonici unici nella provincia di Belluno, è stata costruita su commissione del filosofo umanista Giovanni Bellati nel 1703, sotto il patrocinio di san Giuseppe al quale venne dedicato l'oratorio annesso. Per le sue peculiarità è ritenuta una delle ultime grandi e significative realizzazioni locali nell'ambito delle dimore di campagna costruite dal ceto aristocratico. Le prime testimonianze della costruzione di Villa Bellati risalgono al 1671 con l'atto di compravendita di una porzione di beni comunali da parte di Agostino Bellatto. Venne ricostruita agli inizio del XVII ad opera di Giovanni Bellati partendo dall'edificio preesistente di cui ritroviamo ancora nel corpo centrale della villa una facciata su tre piani dal classico impianto tripartito delle aperture. Numerose fonti storiche documentano come Villa Bellati sia stata luogo di villeggiatura per diverse persone di spicco come Valerio Bellati, in seguito consacrato vescovo da Papa Benedetto XIII, che visse al suo interno tra il fine seicento e inizio settecento, raccogliendo una vastissima e ricca biblioteca. Gioacchino Bellati invece, verso la fine del settecento, la scelse come luogo di villeggiatura ma soprattutto come luogo ideale per i suoi studi filosofici. Verso la metà dell Ottocento fu Giambattista Bellati ad andarci a vivere portando con sé la passione agricola che determinò un importante impulso all'economia agricola della zona. Si concentrò sulla lavorazione della sete portando varie modifiche al giardino della Villa dovute alle piantagioni. Successivamente nel Novecento, la Villa venne trasformata in un preventorio per ragazzi ed è in questo momento che subisce delle modifiche dovute alle nuove esigenze funzionali che richiedevano un ambiente a sfondo ospedaliero. L'uso da privato è diventato pubblico, destino che raggiunse quasi tutte le ville molto grandi presenti nella provincia. Fu completamente restaurata intorno al 1850 da Giovanni Battista Bellati che ampliò l'ala occidentale con la caratteristica torre merlata. Gravemente danneggiata durante il primo conflitto mondiale e ripristinata nell'immediato dopoguerra, la villa giunse ad Ada, ultima della casata Bellati a possederla. Dal 1981 la villa si trova in stato di abbandono.

https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_Bellati

































https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_Bellati

domenica 21 marzo 2021

Stampa Fine Art

 

La stampa Fine Art

cos’è la stampa fine art?

Letteralmente la terminologia inglese “Fine Art Prints” significa stampe per belle arti. Nella sua accezione più articolata non si riferisce solo alla fase finale di stampa ma a tutto il processo produttivo che accompagna il fotografo dal momento dello scatto alla stampa finale dell’opera.
La differenziazione tra una stampa classica e una stampa Fine Art è questione secolare, cioè da quando il mondo museale e quello del collezionismo hanno assegnato alla fotografia un incontestabile pregio artistico. Questo valore, oltre al rilievo aggiunto dato dall’artista, deve garantire una serie di specifiche qualitative e di durevolezza. La qualità deve soddisfare l’esigenza primaria di soddisfazione visiva, le stampe devono possedere un’ampia estensione tonale, avvalersi di supporti capaci di restituire bianchi intensi senza l’utilizzo di sbiancanti ottici, la carta deve essere priva di acidi o componenti chimici deteriorabili e ossidabili con il passare del tempo. La durevolezza delle stampe deve essere sostenuta per almeno 100 anni, questa garanzia assicura che per il tempo indicato, non ci saranno alterazioni/variazioni di croma (colore), contrasto e brillantezza generale dell’immagine. Questi precisi standard sono garantiti dal produttore attenendosi alle normative ISO 9706 che indicano le specifiche chimiche di una carta prima della stampa:

  • Livello minimo di resistenza agli strappi. Valore uguale a 350mN in ogni direzione, per tutte le carte di grammatura superiore ai 70 gr/mq.
  • Livello minimo di presenza di sostanze contenute nella carta.
  • Valore di presenza di carbonato di calcio (o equivalente) di min 2%
  • Livello massimo di presenza di sostanze facilmente ossidabili.

Ovviamente queste norme non sono sufficienti, la garanzia che la carta sia “acid free”e poco soggetta a ossidazioni non è soddisfacente senza il medesimo controllo anche sugli inchiostri utilizzati per imprimere le immagini. Non voglio continuare a tediare con tutte le variabili possibili, ma la premessa era necessaria per dare una risposta alla domanda su quale sia la differenza sostanziale tra una stampa tradizionale e la ben più costosa stampa Fine Art.

Le foto sono stampate personalmente dall'autore, con carte fine art Canson Baryta Prestige, Moab Entrada  Rag Natural 300 o Hahnemuhle Fine Art Baryta con stampante professionale Epson Sure Color P900

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