venerdì 13 ottobre 2017

MI SALUTI LA SUA SIGNORA di Angelo Martinelli

Le più piccole soddisfazioni sono per noi fotoamatori anche le più grandi,

vedi quando ti chiedono una tua fotografia per la copertina di un libro.

MI SALUTI LA SUA SIGNORA

di Angelo Martinelli








domenica 21 maggio 2017

Passaggi...


“Siamo tutti visitatori di questo tempo, di questo luogo.
Siamo solo di passaggio. Il nostro scopo qui è di osservare, crescere, amare… Poi facciamo ritorno a casa.”







domenica 30 aprile 2017

Visitatori visitati da una mostra di Umberto Riva

"Visitatori visitati"

da una mostra di Umberto Riva


Le favole e le filastrocche dei piccoli visitatori 
sono le favole dei protagonisti di questo post... 


C'è un luogo dove non ci sono limitazioni...dove non esistono gabbie dorate...dove le parole hanno un senso!...ed è da lì che, io, osservo il mondo...la mia finestra!

***


C'era una volta un colore che apparteneva ad un pittore famoso. Non veniva mai usato, era quasi sempre in un cassetto di un mobile che stava in un angolo. I suoi amici colori lo deridevano e lo cacciavano via. Un giorno non ce la fece più e così scappò in giro per le strade della città.
Fu trasportato dal vento, fu bagnato dalla pioggia e ignorato dai passanti. Per caso si trovò in una strada povera e fu raccolto da un bambino povero vestito di stracci. Il colore fece felice questo bambino che si sentì ricco e che iniziò a fare subito 
dei disegni.

Quando il pittore si accorse che nel cassetto non c'era più il colore rosso, sospese il suo dipinto per cercarlo. Guardò ovunque, ma non lo trovò e così andò a comprarne un altro. Da quel momento in poi il pittore decise di usare tutti i suoi colori e di non escluderne neanche uno.
Infine, riguardo al bambino, rimase un bambino molto felice che si guadagnava qualche soldino vendendo alla gente dei bei disegni. Con il ricavato acquistò altri colori e dipinse disegni ancora più belli.


***




Oliviero è un bel fringuello che si posa sul ramoscello
il ramoscello si ribalta

Olivier va giù a testa alta va a finire sul cemento
e si rompe tutto il mento se lo rompe tutto tutto
dopo poco fa un bel rutto vien portato all'ospedale
tra la gente che sta male vien curato per il botto
la mattina fa fagotto e volando vuol tornare
sul rametto a canticchiare.

***



Ballerine pazzerelle han lasciato il palcoscenico ;
tutte fiocchi, nastri, riccioli,
ne faran di marachelle !

Chi le ferma ? chi le arresta nella loro ansia frenetica ?
Il teatro è troppo piccolo e il lor cuore è pien di festa.
Esse anelano danzare sopra un palco senza limiti, 
ampio, aperto come il mare...
Su, lasciatele danzare !


***


Piano piano, lieve lieve, cade giù la prima neve; 

bianchi fiocchi a farfalline come piccole stelline.



***



Casa mia, casa, mia, per piccina che tu sia,

per il brutto o per il bello, mi sei più cara del più gran castello!


***



Staccia buratta gattino della gatta la gatta andò al mulino 

e fece un foccaccino con l'olio, 

col sale con la pipì del cane la pipì del cagnolino 

staccia staccia burattino

***


... stavo imparando a rendere reale ciò che era inafferrabile nella mia mente. ... dritto negli occhi, poi mi disse: Qui dove vivi tu è molto facile che i sogni dei bambini si infrangano. ... Puoi scegliere di portare quella fantasia dentro te per sempre. ...








mercoledì 26 aprile 2017

Invasioni vegetali... piccola giungla in città

 Splendida occasione di riconquista della vegetazione spontanea
  
Non occorre andare a caccia di qualche sito di archeologia industriale, come vecchie fabbriche di tessitura o centrali idroelettriche abbandonate, per incontrare un ambiente ruderale: basta una cascina diroccata, una massicciata ferroviaria, perfino il bordo di una comune strada asfaltata: sono tutti luoghi ove l’intervento duraturo dell’uomo è entrato in contatto, senza farla scomparire del tutto, con la natura; luoghi che la natura, sotto forma di una vigorosa vegetazione spontanea, cerca continuamente di riprendersi.
Sono sufficienti pochi mesi di abbandono, perché il giardino di una villetta di periferia assuma l’aspetto di una piccola giungla; e sono sufficienti pochi anni di abbandono, perché un intero paese assuma l’aspetto fantastico di un luogo di fantasmi, con le fronde dei cespugli che penetrano dentro le orbite vuote delle finestre.
Di simili casi,  in gran parte invasi dalla vegetazione, ne esistono parecchi,
 questo si trova nel centro storico di una importante città dell’alto Vicentino.
In genere, simili luoghi suggeriscono malinconiche riflessioni sulla caducità delle cose umane e, magari, spingono il filosofo ad almanaccare sulla precarietà della nostra condizione; il poeta, poi, potrà infiorare i suoi versi con i classici elementi dell’orrido, del solitario, dei lontani tempi medievali; così come farà il pittore, visto che dal XVIII secolo si è diffuso un ghiotto filone iconografico, quello del “paesaggio con rovine”.
Tuttavia, come abbiamo detto, non è necessario scomodare né paesi abbandonati, né castelli in rovina, magari accompagnati da cupe leggende di anime in pena; ma è sufficiente qualche modesto edificio cittadino, qualche opificio dismesso, qualche cortile abbandonato, qualche orto o giardino non più coltivati, per vedere l’impetuosa rivincita della vegetazione spontanea sui segni orgogliosi della presenza e del lavoro umani.

Scrivono Carlo Andreis, Enrico Banfi e Francesco Bracco nella eccellente enciclopedia naturalistica «Conoscere la natura d’Italia» (Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1983-85.)






martedì 25 aprile 2017

Graffiti sul legno di una cella antica...

Nella cella del Mastio del Castello Inferiore di Marostica, illuminata da una piccola finestra sbarrata, alla ricerca dei graffiti incisi sul legno, che portano le testimonianze di chi lasciò un segno del suo passaggio.